Introduzione Ti sei mai chiesto come migliorare l’efficientamento energetico della tua casa senza dover affrontare…
Benessere termoigrometrico: migliorarlo isolando termicamente casa
Cosa si intende per benessere termoigrometrico?
Il benessere termoigrometrico percepito, rappresenta una condizione psicofisica nella quale un individuo prova una sensazione di benessere in relazione all’ambiente termico circostante.
In altre parole, rappresenta lo stato in cui non avvertiamo né un eccesso di calore, né di freddo, trovandoci in una condizione ideale di comfort e benessere.
Il mantenimento di questa condizione è fondamentale per il nostro benessere fisico e psicologico, tanto sul luogo di lavoro quanto, ovviamente, all’interno di casa nostra.
Vivere e lavorare all’interno di un ambiente domestico, che rimane sempre troppo freddo in inverno e troppo caldo e umido in estate, porta a ripercussioni negative anche sul piano dell’efficientamento energetico dell’edificio.
Abitando in una casa che non riesce a mantenere un corretto livello di benessere termoigrometrico, ci troveremo obbligati a porre in atto dei correttivi, così da riportare la temperatura percepita su valori ideali:
- riscaldando l’ambiente, quando siamo in inverno;
- raffrescandolo, quando siamo in estate.
Il problema sta nell’incapacità, che molti vecchi edifici hanno, di mantenere nel tempo una temperatura interna ritenuta ideale! In certi casi, è sufficiente spegnere gli impianti di termoregolazione per ritrovarsi in pochissimi minuti in una casa non più confortevole.
Ecco perché, come vedremo in seguito, migliorare il comfort ambientale percepito, consente anche di ridurre la necessità di utilizzare (in misura eccessiva) gli impianti di riscaldamento e raffrescamento, arrivando a:
- ridurre i consumi energetici in casa, usando gli impianti di termoregolazione solo quando strettamente necessario, garantendo così un efficientamento energetico reale;
- conseguire un reale risparmio in bolletta, derivante dai minori consumi.
Quali fattori influenzano il benessere termoigrometrico?
Il benessere termoigrometrico nelle abitazioni è il risultato dell’interazione di vari fattori che modulano la percezione del comfort termico di chi occupa gli spazi.
La capacità del corpo umano di generare calore, che varia significativamente tra individui, è uno degli aspetti centrali; persone con maggiore sovrappeso, ad esempio, tendono a percepire un maggiore calore rispetto a quelle normopeso.
Anche il sesso è una variabile da non sottovalutare, in quanto ci sono differenze, tra uomo e donna, dovute a diversi fattori biologici e fisiologici:
- metabolismo basale: gli uomini tendono ad avere un tasso metabolico basale più alto rispetto alle donne, il che significa che producono più calore corporeo a riposo. Questo può far sì che percepiscano meno freddo in ambienti più freschi, rispetto alle donne;
- circolazione sanguigna: le donne possono avere una circolazione sanguigna più limitata nelle estremità (mani e piedi) rispetto agli uomini, rendendole più sensibili al freddo in queste aree.
- ormoni: le fluttuazioni degli ormoni sessuali femminili, durante il ciclo mestruale, possono influenzare la percezione della temperatura percepita.
L’età è un altro fattore da tenere presente. Le persone anziane percepiscono gli sbalzi di temperatura più intensamente, rispetto a soggetti giovani, a causa di variazioni nella circolazione sanguigna e nella loro termoregolazione.
Ovviamente, anche l’attività svolta incide sulla percezione del comfort: attività fisiche come i lavori domestici possono aumentare sensibilmente la sensazione di calore percepito.
Quali sono le condizioni di benessere termoigrometrico ottimali?
Le condizioni di benessere termoigrometrico ottimali si riferiscono a quell’equilibrio tra temperatura, umidità e circolazione dell’aria, che consente alle persone di sentirsi a proprio agio in un determinato ambiente.
La temperatura ideale per il benessere termico all’interno di un edificio varia leggermente in base alla stagione: in inverno, si considera ottimale un intervallo di temperatura intorno ai 20 gradi centigradi, mentre in estate, la temperatura ideale dovrebbe mantenersi sui 25-26 gradi.
Questi valori possono garantire il comfort termico senza necessitare di un uso reale dei sistemi di riscaldamento o raffreddamento.
Anche l’umidità relativa interna gioca un ruolo importante nel definire le condizioni di benessere termoigrometrico.
Un livello compreso tra il 40% e il 60% è considerato ideale per prevenire problematiche legate sia all’eccessiva secchezza dell’aria, che può causare irritazioni delle vie respiratorie e degli occhi, sia all’eccessiva umidità, che può favorire la crescita di muffe e batteri nocivi per la salute.
Un ambiente che rispetta questi parametri di temperatura e umidità, unitamente a una buona ventilazione, contribuisce significativamente al benessere termoigrometrico, riducendo il rischio di disagi e malattie correlate a condizioni ambientali non ottimali.
Perché il mantenimento del benessere termoigrometrico risulta difficile in molte abitazioni italiane?
Il mantenimento di un ottimale livello di benessere termoigrometrico in molte abitazioni italiane è spesso ostacolato da una serie di sfide legate, sia alla struttura degli edifici, sia alle abitudini dei residenti.
Uno delle principali problematiche risiede nello scadente livello di isolamento termico, in molti casi del tutto inadeguato, a causa dell’uso di materiali e tecniche costruttive datate, se non proprio alla totale assenza di un piano di coibentazione all’epoca della costruzione dell’edificio.
Quando la coibentazione degli edifici è insufficiente o scadente, si verifica un aumento della trasmissione termica attraverso le pareti, il tetto e il pavimento dell’edificio.
Ciò significa che durante i mesi invernali, il calore prodotto dai sistemi di riscaldamento interno tende a disperdersi verso l’esterno, rendendo più difficile e costoso mantenere una temperatura interna confortevole.
Al contrario, durante i periodi più caldi, il calore esterno può penetrare più facilmente all’interno, aumentando la temperatura interna e rendendo necessario un maggiore uso di sistemi di raffreddamento, con conseguenti aumenti dei costi energetici.
La mancanza di una coibentazione efficace può portare alla formazione di ponti termici, aree dell’involucro edilizio che presentano una maggiore conducibilità termica rispetto alle zone circostanti.
Questi causano disomogeneità nella distribuzione del calore all’interno degli ambienti, con la presenza di zone fredde o calde che riducono progressivamente il benessere termoigrometrico percepito.
In queste condizioni è estremamente difficile che l’edificio in esame possa mantenere autonomamente una temperatura interna accettabile, di conseguenza è pressoché impossibile che si riesca ad avere un benessere termoigrometrico reale senza il ricorso ad aiuti esterni!
Ma un modo per migliorare questa condizione di partenza esiste, l’importante è analizzare i punti deboli della casa e predisporre, successivamente, un efficace piano di coibentazione termica.
Come una buona coibentazione termica può aiutarci a conseguire un ottimale comfort termoigrometrico
Una buona coibentazione termica contribuisce in misura significativa al conseguimento di un comfort termoigrometrico ottimale.
Innanzitutto, permette di mantenere condizioni di temperatura e umidità interna ideali, migliorando il benessere psico-fisico degli occupanti.
Questo è possibile grazie alla capacità che ha un buon isolamento termico nel ridurre le dispersioni di calore in inverno e limitare l’ingresso di calore in estate, contribuendo così a stabilizzare la temperatura interna entro un intervallo confortevole, e ridurre nel contempo il bisogno di riscaldamento e raffreddamento artificiali.
Un’adeguata coibentazione termica aiuta anche a prevenire l’eccesso di umidità e la formazione di condensa in casa, situazioni che possono portare, oltre al deterioramento del nostro benessere termoigrometrico, allo sviluppo di muffe e alla proliferazione di batteri, con conseguenze negative per la salute respiratoria.
Ma come possiamo procedere?
- in primis, è necessario far effettuare un’analisi termografica, con la quale è possibile verificare i punti deboli dell’edificio, dove vanno a generarsi le dispersioni termiche;
- solo in seguito è possibile definire, con la ditta incaricata, la tipologia di intervento più adatta.
Cappotto termico: perché, in alcuni casi, non è possibile optare per questa soluzione
La tecnica di isolamento che va per la maggiore è quella che prevede l’uso del cosiddetto cappotto termico, con l’applicazione di uno strato di materiale isolante sulla parte esterna delle pareti, seguito da un rivestimento protettivo.
Purtroppo la scelta di optare per il cappotto termico va a scontrarsi con la realtà, per tutta una serie di motivazioni.
In primo luogo, l’installazione del cappotto termico può risultare onerosa, soprattutto se l’edificio necessita di lavori preparatori o di adattamenti strutturali.
Soprattutto, esistono restrizioni architettoniche e burocratiche, in particolar modo in aree soggette a vincoli paesaggistici o storici, che possono limitare l’uso di determinati materiali o colori, complicando ulteriormente il processo.
La stessa assemblea condominiale, se non viene raggiunta la maggioranza necessaria, può votare contro l’installazione del cappotto, vanificando la possibilità di isolare correttamente l’intero involucro edilizio.
In questi casi, ma non solo, esiste un’alternativa di assoluto valore, che consente di ripristinare il corretto benessere termoigrometrico in casa: stiamo parlando dell’insufflaggio termico.
Insufflaggio termico, l’alternativa di valore
L’insufflaggio termico si basa sull’inserimento di materiali isolanti (noi di Ranghetti Art Proget utilizziamo soprattutto fibra di cellulosa, lana di vetro o resina ureica), all’interno delle cavità murarie o dei sottotetti, senza necessità di alcuna opera muraria invasiva.
Attraverso un apposito macchinario provvisto di tubazione, è possibile riempire gli spazi vuoti esistenti, creando una barriera termica continua che minimizza i ponti termici e consente di ridurre gli sprechi energetici.
Come un intervento di insufflaggio termico migliora il benessere termoigrometrico percepito in casa?
Ma come può l’insufflaggio, incidere positivamente sul comfort termoigrometrico di un’abitazione? È presto detto!
Attraverso l’isolamento con insufflaggio, si va ad inserire uno strato di materiale isolante che consente di:
- riempire il vuoto presente, annullando quasi del tutto la formazione di possibili moti convettivi d’aria, causa dei fenomeni di dispersione termica che tanto male fanno all’equilibrio termico di casa;
- ridurre drasticamente il flusso incontrollato di calore tra ambiente interno ed esterno;
- stabilizzare la temperatura interna, contribuendo a mantenere un ambiente confortevole in tutte le stagioni.
Un isolamento ben fatto porta a vantaggi innegabili:
- in inverno, l’isolamento termico impedisce la fuoriuscita del calore verso l’esterno, riducendo la necessità di riscaldamento e, di conseguenza, i consumi energetici;
- d’estate previene l’ingresso eccessivo di calore solare, mantenendo gli ambienti interni più freschi e riducendo il bisogno di raffrescamento artificiale.
Un altro aspetto da non sottovalutare è che l’insufflaggio termico contribuisce a stabilizzare anche i livelli di umidità:
- evitando l’eccessiva secchezza, che può derivare da un ambiente surriscaldato e la condensa che favorisce la formazione di muffe e altre problematiche legate all’umidità;
- contribuendo a mantenere il livello di umidità entro valori ottimali;
- riducendo il rischio di irritazioni respiratorie e migliorando la qualità dell’aria interna.
L’aspetto fondamentale di questo tipo di intervento è che:
- NON prevede alcun tipo di autorizzazione preliminare, né dal Comune, né da eventuali assemblee condominiali;
- si realizza in una singola giornata lavorativa;
- può essere realizzata in differenti punti deboli della casa (intercapedini vuote, sottotetti non abitabili, vespai e controsoffitti);
- non procura alcun disagio ai residenti, nessuna opera muraria, nessun cantiere;
- non produce residui di alcun tipo ed è totalmente sicuro.
Conclusioni
Come abbiamo visto, il benessere termoigrometrico in un’abitazione non è solo una questione di comfort personale, ma incide profondamente sull’efficientamento energetico e sulla salute degli occupanti.
La coibentazione termica e, in particolare, gli interventi di insufflaggio, rappresentano soluzioni avanzate per affrontare le sfide poste dalla gestione del clima interno.
Se la tua abitazione richiede un intervento di isolamento termico, è fondamentale affidarsi a professionisti del settore capaci di garantire un servizio qualificato e su misura.
Ranghetti Art Proget si distingue per l’esperienza e la competenza nel campo dell’insufflaggio termico, offrendo soluzioni innovative che rispondono alle specifiche esigenze di ogni cliente.
Grazie alla nostra approfondita conoscenza dei materiali isolanti e delle tecniche di applicazione più avanzate, siamo in grado di realizzare interventi efficienti e duraturi (siamo operativi in tutto il Nord Italia), consentendo di ripristinare il corretto benessere termoigrometrico, con un occhio di riguardo alla riduzione dei consumi energetici.
Scegliere la nostra ditta significa affidarsi a professionisti che sanno come trasformare la tua casa in un ambiente più confortevole, efficiente e sostenibile, ottimizzando il benessere abitativo.
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