Introduzione Abiti in un condominio e vorresti migliorarne l'efficienza energetica, senza dover affrontare complicati processi…
Come riscaldare casa senza termosifoni (o usarli il meno possibile) grazie a una valida coibentazione
Introduzione
È possibile riscaldare casa senza termosifoni o, perlomeno, ridurre al minimo il loro utilizzo?
I termosifoni, pur essendo uno dei sistemi di riscaldamento più diffusi, non sempre garantiscono un comfort termico ottimale.
Il calore prodotto viene spesso disperso rapidamente, soprattutto negli edifici non adeguatamente coibentati, portando a una sensazione di freddo poco dopo lo spegnimento dell’impianto e a costi energetici elevati.
Quando il calore non è trattenuto all’interno, l’ambiente richiede un riscaldamento continuo, facendo lievitare le bollette e aumentando l’impatto ambientale.
La verità è che i termosifoni possono riscaldare l’aria, ma non sempre generano un vero benessere termico percepito, in particolare nelle stanze con pareti e soffitti privi di un isolamento efficace.
Come vedremo, qui entra in gioco la coibentazione termica, una soluzione capace di rivoluzionare il modo in cui gestiamo la temperatura domestica.
Il team di Ranghetti Art Proget approfondirà come l’isolamento termico, in particolare la tecnica dell’insufflaggio, rappresenti una valida alternativa per ridurre la dipendenza dai sistemi di riscaldamento tradizionali.
Scopriremo come una casa ben coibentata possa mantenere una temperatura confortevole per periodi più lunghi, riducendo sensibilmente la dispersione termica e, di conseguenza, i costi di gestione.
Il problema dei termosifoni in edifici non coibentati
Il classico termosifone a parete, uno dei sistemi di riscaldamento più diffusi, funziona scaldando l’aria immediatamente vicina al radiatore.
Questa aria calda tende a salire verso il soffitto, spostando quella più fredda verso il pavimento, creando una circolazione continua di aria che però rimane limitata alle zone vicine al termosifone.
Questo processo, chiamato convezione naturale, è intrinsecamente inefficiente:
- non permette una distribuzione uniforme del calore;
- genera un gradiente termico evidente, con una differenza di temperatura sensibile tra la zona intorno al termosifone e il resto della stanza.
In una stanza non coibentata, le limitazioni del termosifone si amplificano.
Immagina una parete esterna non isolata: il calore generato si disperde verso l’esterno a causa della trasmittanza termica elevata della parete, cioè la capacità del materiale di trasferire calore. Nei climi rigidi, questa dispersione diventa notevole.
Ad esempio, senza coibentazione, una parete può avere una trasmittanza di 0,8 W/m²K o superiore, mentre una ben isolata, secondo la normativa italiana, dovrebbe scendere a valori di 0,26-0,40 W/m²K.
Questa dispersione significa che, in un edificio privo di isolamento, il calore generato dal termosifone “fugge” immediatamente attraverso le pareti, le finestre e i soffitti.
Le perdite di calore avvengono soprattutto nei punti con minore resistenza termica, come le pareti perimetrali e le finestre, che disperdono fino al 40% dell’energia.
Il risultato? Anche dopo ore di riscaldamento, basta spegnere il termosifone per ritrovarsi con una stanza che si raffredda rapidamente, portando a continui sbalzi termici.
La conseguenza diretta è che i termosifoni devono funzionare a ciclo continuo per mantenere il comfort, con un consumo energetico sproporzionato e un impatto ambientale significativo dovuto all’aumento di emissioni di CO₂.
Le implicazioni economiche sono altrettanto rilevanti. Uno studio di settore ha evidenziato che le spese per il riscaldamento in edifici non coibentati possono essere fino al 25% più alte rispetto a quelle in case ben isolate (aumento dovuto alla necessità di compensare costantemente la dispersione termica).
La coibentazione termica come soluzione per riscaldare casa senza termosifoni (usando meno i termosifoni in quanto l’isolante abbassa i consumi)
Ma quindi, è possibile mantenere una casa calda e confortevole senza dipendere totalmente dai termosifoni?
In una casa ben coibentata, la risposta è sì.
Un buon isolamento termico consente di limitare la dispersione del calore, mantenendo una temperatura stabile per periodi prolungati e riducendo la necessità di riscaldamento continuo.
Senza coibentazione, in una giornata invernale con 5°C esterni, l’interno di una stanza non isolata può passare da 20°C a 15°C in meno di un’ora dopo lo spegnimento del riscaldamento.
Invece, una casa ben coibentata subisce solo una riduzione di 1-2°C nello stesso tempo, garantendo un comfort duraturo anche con il riscaldamento spento.
Ad esempio, in un’abitazione con una trasmittanza termica di 0,3 W/m²K per le pareti esterne, il calore resta all’interno, impedendo sbalzi termici significativi (con un valore di trasmittanza più alto, le cose saranno ben diverse).
Questa stabilità termica non solo migliora il comfort, ma permette anche un notevole risparmio, riducendo il consumo energetico fino al 30% rispetto a una casa non isolata.
Metodologie di coibentazione per mantenere la temperatura ottimale, riducendo l’uso dei termosifoni
Per mantenere una casa calda e confortevole senza dipendere dal riscaldamento continuo, uno dei metodi più noti e diffusi è sicuramente il cappotto termico esterno.
Questo sistema consiste nell’applicare strati isolanti sulle pareti esterne dell’edificio, creando una “barriera” contro le dispersioni termiche.
Il cappotto permette di ridurre significativamente il flusso di calore verso l’esterno, aumentando la capacità delle superfici di trattenere il calore all’interno della casa anche quando le temperature esterne scendono.
Tuttavia, il cappotto termico non è sempre realizzabile: in edifici storici o in contesti dove l’aspetto architettonico deve essere preservato, possono esserci vincoli che ne impediscono l’installazione.
In altri casi, problemi di spazio o costi elevati possono rendere questa soluzione meno accessibile.
Quando il cappotto termico non è un’opzione, l’insufflaggio termico rappresenta un’alternativa interessante e meno invasiva. L’insufflaggio prevede l’iniezione di materiali isolanti all’interno delle intercapedini presenti nelle pareti, nei sottotetti, nei vespai o nei controsoffitti.
Questa tecnica consente di migliorare l’isolamento termico di edifici esistenti senza alterarne l’aspetto esteriore e, grazie ai materiali specifici come fibra di cellulosa, lana di vetro, schiuma ureica, consente un livello di coibentazione comparabile a quello del cappotto, ma con una procedura più rapida e, in molti casi, realizzabile in una sola giornata.
Ma come posso ridurre l’uso dei termosifoni, sfruttando questa tecnica di coibentazione?
Come l’insufflaggio termico riduce concretamente l’uso dei termosifoni
L’insufflaggio termico riduce la necessità di usare i termosifoni grazie a un principio semplice: riempiendo i vuoti nelle pareti, nei sottotetti e nei soffitti con materiali isolanti, si blocca la dispersione del calore verso l’esterno.
In pratica, quando accendi i termosifoni, il calore prodotto rimane “intrappolato” più a lungo all’interno della casa, anziché uscire velocemente attraverso le pareti o il tetto.
Immagina la casa come un thermos: l’isolamento creato dall’insufflaggio funziona come la doppia parete del thermos, che mantiene il calore della bevanda.
Allo stesso modo, l’intercapedine riempita con materiali isolanti crea una barriera che fa rimanere il calore nell’ambiente, così non hai bisogno di riaccendere i termosifoni di continuo per ristabilire la temperatura ideale.
In termini concreti, otteniamo vantaggi in termini di isolamento e comfort, ma anche economici.
Per una famiglia che spende mediamente 1.000 euro annui per riscaldare una casa di 100 m², questo significa un risparmio che può variare dai 200 ai 300 euro all’anno grazie all’insufflaggio.
Esempi concreti: come i materiali isolanti riducono l’uso dei termosifoni in specifiche aree della casa
Adesso che abbiamo esplorato come l’insufflaggio termico può concretamente contribuire a ridurre i costi di riscaldamento, passiamo ad alcuni esempi pratici.
In ogni casa ci sono zone specifiche, come intercapedini, sottotetti, controsoffitti e vespai, che sono particolarmente soggette a dispersione termica.
Nelle intercapedini vuote delle pareti perimetrali, per esempio, la schiuma ureica è particolarmente efficace: una volta iniettato, si espande per sigillare completamente lo spazio, impedendo al calore interno di disperdersi attraverso le pareti.
Questo tipo di isolamento è vantaggioso nelle pareti esposte a nord, dove il freddo è più intenso.
Una stanza riscaldata a 20°C con questo isolamento può trattenere la temperatura tra i 18 e i 19°C per diverse ore, anche senza termosifoni accesi.
Senza questo isolamento, la temperatura scenderebbe rapidamente a circa 15°C, rendendo necessario un riscaldamento continuo per compensare la perdita.
Il sottotetto è un’altra area fondamentale, poiché tende a perdere calore verso l’alto.
Qui, l’insufflaggio con lana di vetro crea una barriera che mantiene il calore nelle stanze sottostanti. In una casa ben coibentata, una temperatura interna di 20°C nel sottotetto potrebbe ridurre le perdite al punto da mantenere i locali sottostanti intorno ai 17-18°C, anche senza il riscaldamento attivo per lunghi periodi.
Lo stesso principio si applica ai controsoffitti, dove la fibra di cellulosa e i fiocchi di lana di vetro assicurano un isolamento efficace, bloccando il flusso di calore verso l’alto.
In una zona giorno riscaldata a 21°C, il controsoffitto isolato aiuta a mantenere un clima stabile intorno ai 19°C per diverse ore, riducendo così la necessità di accendere i termosifoni.
Infine, nei vespai, l’uso di lana di roccia o cellulosa sotto il pavimento aiuta a creare una barriera contro il freddo che arriva dal basso.
Questo tipo di isolamento è essenziale nelle stanze sopra locali non riscaldati e permette di ridurre la dispersione termica mantenendo la temperatura interna per periodi più lunghi.
Di conseguenza, un ambiente riscaldato a 20°C potrebbe rimanere confortevole a 18-19°C senza bisogno di riaccendere frequentemente il riscaldamento.
Risparmiare sui termosifoni con una valida coibentazione? Affidati a Ranghetti Art Proget!
Come abbiamo avuto modo di vedere in questo approfondimento, isolare efficacemente la propria abitazione significa ottenere risparmio energetico, comfort termico duraturo e minore dipendenza dai termosifoni.
Ma scegliere una ditta qualificata per questo tipo di intervento è fondamentale per garantire risultati concreti e sostenibili.
Quando si affida un progetto di isolamento termico a una ditta specializzata, bisogna considerare esperienza, qualità dei materiali e precisione delle tecniche utilizzate: Ranghetti Art Proget si distingue in tutti questi aspetti.
Con oltre 40 anni di esperienza nel settore, Ranghetti Art Proget è un punto di riferimento per interventi di isolamento tramite insufflaggio termico in tutto il Nord Italia e nella Svizzera italiana.
Grazie all’utilizzo di materiali isolanti di alta qualità, come poliuretano a spruzzo, lana di vetro, fibra di cellulosa e resina ureica, siamo in grado di adattare l’intervento alle specifiche esigenze dell’edificio, dalle pareti perimetrali ai vespai, senza modificare l’aspetto esterno né causare disagi ai residenti.
Uno dei punti di forza della nostra ditta è la rapidità di esecuzione: i nostri interventi possono essere completati in una singola giornata lavorativa, senza sporco o detriti, e non richiedono modifiche strutturali.
Inoltre, per progetti su edifici condominiali, l’insufflaggio termico non implica autorizzazioni o permessi comunali, poiché non altera l’integrità strutturale dell’immobile.
Questo garantisce interventi rapidi e non invasivi, ideali per chi desidera migliorare l’efficienza energetica della propria casa senza procedure burocratiche complesse.
Se desideri maggiori informazioni o vuoi richiedere un preventivo gratuito, contattaci al numero 0363/909222 o via email all’indirizzo info@isolamento-insufflaggio.it.
Siamo a disposizione per rispondere alle tue domande e offrirti una soluzione personalizzata che risponda al meglio alle tue esigenze di coibentazione.