Chi cerca una scheda tecnica della lana di vetro lo fa per un motivo preciso:…

Isolare un sottotetto non abitabile: guida completa alle soluzioni migliori
Hai un sottotetto che non è stato pensato per essere abitato, e vuoi, nel contempo, migliorare l’isolamento della tua casa?
Anche se quello spazio non è destinato alla vita quotidiana, può avere un impatto enorme sul comfort e sui consumi energetici.
In questa guida vedremo come e perché isolare un sottotetto non abitabile, quali materiali scegliere e quali tecniche adottare per ottenere il miglior risultato.
Cosa si intende per sottotetto non abitabile?
Un sottotetto è considerato non abitabile quando, “per altezza o caratteristiche strutturali, non può essere destinato a locali permanenti, come camere o studi”.
In molti casi viene usato solo come vano tecnico o rimane completamente inutilizzato.
Ma anche se non vissuto, non isolarlo significa lasciare scoperto il punto più critico dell’involucro termico.
Importante: un sottotetto non abitabile è definito così in base alla sua destinazione d’uso, cioè non può essere trasformato in spazio residenziale (come camera o studio) perché non rispetta i requisiti minimi di altezza, illuminazione o aerazione.
Questo non significa però che sia sempre inaccessibile.
Esistono infatti due varianti:
- Sottotetto non abitabile ma calpestabile: ha una struttura solida, può essere raggiunto tramite botola o scala, e spesso viene usato come ripostiglio o vano tecnico.
- Non abitabile e non calpestabile: è privo di accesso o presenta un solaio debole, non adatto al passaggio.
In entrambi i casi, la superficie del solaio rappresenta un punto di forte dispersione termica verso l’esterno.
Isolare un sottotetto non abitabile correttamente, significa proteggere il piano sottostante dalle escursioni termiche e dai consumi eccessivi.
Quando ha senso isolarlo?
Isolare un sottotetto non abitabile è sempre consigliato quando lo spazio superiore alla zona giorno o notte non è termicamente protetto.
In particolare, l’intervento ha senso in questi casi.
- Sopra l’ultimo piano abitato c’è un volume vuoto, non isolato, che in inverno diventa gelido e in estate accumula calore. Questo effetto “cuscino d’aria” non controllato favorisce la dispersione del calore verso l’alto e il surriscaldamento degli ambienti sottostanti.
- Vuoi migliorare la classe energetica dell’edificio, rendendolo più efficiente e risparmiando sul lungo periodo. L’intervento sul sottotetto è tra i più rapidi e incisivi per migliorare l’indice di prestazione energetica (EPgl) dell’abitazione.
- Noti la presenza di condensa, aloni o muffe nella parte alta delle pareti o sul soffitto. Questi fenomeni sono spesso dovuti a un tetto mal isolato o a ponti termici tra ambienti caldi e zone fredde non protette.
- Intendi accedere a detrazioni fiscali previste per la riqualificazione energetica (come l’Ecobonus o il Bonus Casa). L’isolamento del sottotetto rientra a pieno titolo tra gli interventi incentivati.
- Stai ristrutturando l’immobile o rifacendo l’impianto di riscaldamento, e vuoi cogliere l’occasione per migliorare definitivamente l’involucro. Intervenire in questa fase evita sprechi e consente di ottimizzare le performance dell’intero edificio.
I materiali più adatti per isolare un sottotetto non abitabile
La scelta del materiale isolante dipende da due fattori principali: se lo spazio è calpestabile o meno, e se si vuole mantenere la possibilità di accesso.
Sottotetto non abitabile e non calpestabile
Qui si lavora quasi sempre con materiali sfusi tramite insufflaggio, come:
- Fibra di cellulosa: naturale, traspirante e performante anche acusticamente
- Lana di vetro in fiocchi: incombustibile e stabile nel tempo
- Resina ureica: ottima in presenza di vuoti stretti o irregolari
- Perle di EPS: leggere e idrorepellenti
- Sughero granulare: perfetto per chi cerca una soluzione sostenibile e durevole
Sottotetto non abitabile ma calpestabile
In questo caso, è possibile usare anche:
- Pannelli in EPS accoppiati a OSB per garantire un piano calpestabile
- Materassini o pannelli ad alta densità su cui realizzare camminamenti tecnici
- Combinazioni miste: isolante sfuso + passaggi in legno dove necessario
Tecniche di isolamento più efficaci
L’intervento dipende dallo stato del sottotetto, ma nella maggior parte dei casi si utilizzano le seguenti modalità:
- Insufflaggio diretto nel sottotetto: ideale per spazi vuoti non accessibili. Si realizza tramite piccole aperture e consente un isolamento continuo e omogeneo.
- Posa di pannelli isolanti termici: scelta valida nei sottotetti praticabili, dove è possibile operare in sicurezza e creare superfici piane.
- Strutture rialzate con isolamento sottostante: perfette quando si desidera isolare ma anche poter camminare in alcune zone.
Tutti gli interventi sono rapidi, non invasivi e non comportano lavori strutturali.
Benefici concreti dell’isolamento
- Fino al 35% in meno di dispersione termica attraverso il solaio superiore
- Ambienti interni più stabili, caldi d’inverno e freschi d’estate
- Stop a muffe e condense nella zona del soffitto
- Riduzione dei consumi di climatizzazione e riscaldamento
- Nessuna perdita di spazio, né modifica dell’aspetto estetico
- Accesso a incentivi fiscali e detrazioni fino al 50%
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In particolar modo, garantiamo:
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- interventi veloci (una singola giornata lavorativa), puliti e garantiti nel tempo;
- uso di tecniche di insufflaggio non invasive che non disturbano chi vive l’edificio.
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