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Significato di intercapedine: che cos’è e perché è importante conoscerlo
Spesso si dà per scontato cosa sia, ma capire il significato di intercapedine è essenziale per chi si occupa – anche solo come committente – di edilizia, isolamento o ristrutturazione.
Un’intercapedine è uno spazio vuoto compreso tra due superfici solide, generalmente parallele tra loro.
In edilizia, si parla di intercapedine quando è presente un vano d’aria racchiuso tra due pareti, tra un muro e un rivestimento o tra il solaio e il terreno.
Etimologia: dal latino intercapedinem, che significa “spazio intermedio” o “intervallo”.
✅ Esempi comuni:
- Tra due muri esterni (murature a cassa vuota)
- Nei pavimenti sopra vespai
- Dietro pareti ventilate o in cartongesso
- Tra coperture e rivestimenti nel tetto
Tipologie di intercapedine: non tutte sono uguali
Le intercapedini si distinguono in base alla funzione e alla posizione all’interno dell’edificio.
Intercapedine muraria
Presente tra due pareti parallele (tipico nelle costruzioni anni ’60–’90).
Spazio vuoto spesso lasciato senza isolante, fonte di dispersioni termiche.
Intercapedine ventilata
Usata in facciate e coperture. Permette il passaggio dell’aria tra due superfici, favorendo l’evaporazione dell’umidità e il raffrescamento estivo.
Intercapedine tecnica
Spazio previsto per contenere impianti, cavi e tubazioni, spesso nascosto tra pareti in cartongesso o controsoffitti.
Intercapedine nel vespaio
Lo spazio vuoto tra il solaio abitabile e il terreno. Può essere ventilato per contrastare l’umidità e gas come il radon.
Intercapedine in copertura
Presente nei tetti ventilati, tra isolamento e manto di copertura. Aiuta a smaltire calore e umidità.
A cosa serve un’intercapedine? Funzioni e benefici
Un’intercapedine ben progettata può offrire vantaggi importanti:
✅ Isolamento termico: riduce le dispersioni di calore d’inverno e l’ingresso del caldo d’estate
✅ Isolamento acustico: attutisce i rumori tra ambienti
✅ Barriera contro l’umidità: impedisce l’accumulo di condensa
✅ Alloggiamento tecnico: consente il passaggio sicuro di impianti
✅ Gestione del microclima: nelle coperture e nelle facciate ventilate
⚠️ Quando un’intercapedine può diventare un problema
In alcuni casi, l’intercapedine può causare più danni che benefici:
- Se è vuota e non isolata, disperde calore (es. pareti anni ‘60–’90)
- Se è chiusa e non traspirante, favorisce condensa e muffe
- Se è ventilata male, non assolve alla funzione prevista
Questi casi vanno valutati da tecnici qualificati, anche con semplici videoispezioni.
Esempi pratici: dove troviamo intercapedini nella vita reale

✅ In abitazioni private:
- Tra le pareti perimetrali (murature a cassa vuota)
- Nei pavimenti rialzati su vespai
- All’interno delle pareti in cartongesso
- Dietro i rivestimenti esterni ventilati
- Nei tetti ventilati (copertura)
✅ In edifici industriali:
- Nei controsoffitti per impianti
- In intercapedini tecniche verticali o orizzontali
Curiosità utile: se bussando su un muro perimetrale senti un suono vuoto o “ovattato”, è possibile che dietro ci sia un’intercapedine.
Come si isola o si sfrutta un’intercapedine nel modo corretto

Dipende dalla sua tipologia:
- Se ci troviamo di fronte a una muratura a cassa vuota, come spesso accade negli edifici costruiti tra gli anni ’60 e ’90, è possibile intervenire con una coibentazione tramite insufflaggio.
Questa tecnica consiste nel riempire l’intercapedine con un materiale isolante sfuso, introdotto a bassa pressione attraverso piccoli fori, senza demolizioni. In poche ore si ottiene un isolamento efficace, invisibile e durevole nel tempo.
- Se l’intercapedine è progettata per essere ventilata, ad esempio in una facciata o in copertura, non va riempita.
La ventilazione è parte integrante del sistema e serve a migliorare il microclima interno, prevenire condensa e surriscaldamento. Solo un tecnico può valutare eventuali eccezioni.
- Se è tecnica, va protetta, ma lasciata ispezionabile.
Un’intercapedine è isolabile solo se ha uno spessore minimo di almeno 4 cm. In caso contrario, si valutano soluzioni alternative (es. contropareti isolanti).
In tutti i casi, è fondamentale una verifica tecnica con videoispezione, utile a determinare la presenza dell’intercapedine, la sua profondità e la continuità, così da scegliere l’intervento più adatto.
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